Ultimo Aggiornamento marzo 4th, 2021 8:37 AM
ORTONA – Il destino del porto di Ortona è sempre più incerto. Il dragaggio sempre più lontano. Una questione che sembra non avere fine. Proprio su questo tema è intervenuto il presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo che analizza la situazione ancora in sospeso. “E’ necessario accertarsi – dichiara – se l’amministrazione comunale non disponendo solo ed esclusivamente le operazioni di dragaggio, ma anche la realizzazione di nuove infrastrutture, abbia le competenze per agire oppure questi poteri spetterebbero all’Autorità Portuale di Ancona”. E’ di pochi giorni fa, spiga Febbo, la notizia in base a cui simili lavori a San Benedetto del Tronto siano partiti con la progettazione tecnica, la gestione dei lavori e le risorse economiche pari a 600 mila euro dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. Inoltre, il consigliere di FI fa notare che il comune di Ortona, nel progetto presentato, prevede la realizzazione di una vasca di colmata fra il Molo Nord ed il Molo Giardino, ma senza assicurarsi di disporre di detta area. “Ricordo – commenta – che la stessa zona è interessata da altri progetti. Il primo fa capo alla Seastock SRL, nel cui progetto per la nascita del discusso deposito di GPL, ancora fermo al Ministero dello Sviluppo Economico, si prevede la realizzazione di una vasca di colmata nella quale interrare i serbatoi. Ed è attraverso di essa che la Seastock intende ottenere l’apposita concessione demaniale. Il secondo, invece, fa capo alla Walter Tosto SPA: la Regione Abruzzo avendo a disposizione solo le risorse per il dragaggio, circa 9 milioni di euro, fece appello ai privati affinché partecipassero con capitali propri alla realizzazione della vasca di colmata. L’unica azienda che rispose fu proprio la Walter Tosto SPA. Il tutto fu avvalorato dalla Delibera di Giunta Regionale n. 161 del 14 marzo 2016 per dichiarare l’intervento di interesse pubblico. In entrambi i casi si tratterebbe di un “regalo” di non poco conto per un privato visto e considerato che chi dovrebbe occuparsi dello smaltimento delle sabbie dovrebbe “trattare i costi” con l’azienda di Chieti e non con il Comune”. Infine, di fondamentale importanza la decisione del Consiglio di Stato che si pronuncerà il 24 settembre prossimo sul ricorso presentato in merito. “Dopo esserne stato uno dei promotori del finanziamento stanziato durante il governo regionale di centrodestra – conclude il presidente della Commissione di Vigilanza Febbo – sono a spronare gli addetti e i responsabili delle procedure a terminare l’iter burocratico dell’intervento in tempi celeri e nella maniera più corretta visto il ruolo fondamentale che lo scalo marittimo ricopre per l’intero Abruzzo. Credendo fermamente nelle potenzialità del porto di Ortona, la mia attenzione sarà sempre alta”.
Benedetta Paludi
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