Ultimo Aggiornamento marzo 7th, 2021 11:08 AM
ORTONA – Case popolari. Nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra il presidente dell’Ater Chieti e coordinatore provinciale del partito Fratelli d’Italia Antonio Tavani, il sindaco Leo Castiglione, il capogruppo di Fratelli d’Italia e Lega Angelo Di Nardo e altri esponenti dell’amministrazione comunale. “Dopo aver compiuto una ricognizione sul territorio di Ortona – spiega Di Nardo – abbiamo avuto modo di constatare, con grande piacere, come una serie di importanti interventi che riguardano piazza San Giuseppe, via Fiume, via Trieste e via Zara siano praticamente ultimati, mentre altri interventi di rilievo stanno per partire”. Di Nardo, peró, bacchetta la giunta comunale – “per non avere ancora proceduto ad assegnare almeno una decina di alloggi, immediatamente disponibili, che in base ad una legge regionale del 2014 il Comune avrebbe già potuto assegnare da diverso tempo con procedura di custodia. Sono alloggi che necessitano di lavori di modestissima entità – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – e che questa legge consente di affidare immediatamente all’assegnatario avente diritto, obbligandolo a completare quei lavori nei successivi 30 giorni”. Il presidente Tavani, inoltre, sottolinea che: “Oltre ai lavori praticamente ultimati, ci sono delle economie che ci siamo impegnati a reimpiegare nello stesso quartiere, realizzando interventi su altre tre palazzine di via della Ricostruzione. Inoltre abbiamo già programmato altri 7 interventi, con i fondi del sisma, che attengono via Primavera, via Trieste, via Genova, via Pisa, via Berardi, via Marina, villa Torre e piazza 28 dicembre”. Immediata la reazione del sindaco Castiglione . “Le accuse rivolte alla giunta da parte del consigliere Di Nardo nascondono una voglia di visibilità politica che danneggia le stesse persone in attesa di nuove assegnazioni, perché come dovrebbe sapere bene il consigliere, le assegnazioni che riguardano alloggi non nella piena disponibilità poiché necessitano di lavori di manutenzione, fanno riferimento alla legge regionale n.40 del 2014 che individua chiaramente nell’ente gestore o proprietario degli alloggi, Ater il soggetto deputato a individuare il futuro assegnatario e stabilire le condizioni e le modalità dei lavori che il “custode” nonché futuro assegnatario dovrà eseguire per regolarizzare l’assegnazione dell’alloggio. Dunque non spetta al Comune, che ha solo il compito di redigere la graduatoria, attivare le procedure previste dalla legge regionale”. Nel dettaglia come spiega in primo cittadino la procedura prevista dalla legge regionale n.40 del 2014 all’articolo 2, prevede la possibilità di assegnare anche un alloggio che non potrebbe esserlo, salvo previa effettuazione di lavori di manutenzione. La legge, continua Castiglione, è stata fatta solo per venire incontro alle difficoltà finanziarie che l’Ater ha nella manutenzione dei propri immobili. Infatti prevede per l’ente proprietario o gestore la possibilità di accordarsi con quello che sarà il futuro assegnatario dell’alloggio che, se sarà d’accordo potrà anticipare a suo carico le spese per fare i lavori e le certificazioni necessarie all’abitabilità. L’Ater gli sconterà questi costi affrontati preliminarmente sull’affitto per un periodo che può arrivare fino a 10 anni. Vengono fissati (testualmente dalla legge) «dei tempi standard preventivamente fissati dall’Ente proprietario o gestore». “L’Ater” – conclude il Sindaco-“ si accorderà quindi con l’aspirante assegnatario affinché faccia i lavori in un determinato termine, alla fine del quale e soltanto dopo aver controllato che sia tutto come programmato, può avvenire la “messa in disponibilità”. A questo punto il Comune potrà formalizzare l’assegnazione. Il Comune quindi non può accordarsi con l’aspirante assegnatario per scontargli fino a 10 anni un affitto che non sarà pagato al Comune ma all’Ater”.
Benedetta Paludi
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