Ultimo Aggiornamento febbraio 24th, 2021 6:09 PM
FRANCAVILLA – Campagna vaccini. Iniziano i primi problemi. Ieri, l’assessore al sociale e alla scuola di Francavilla Francesca Buttari insieme all’assessore Dora Bendotti di Lanciamo, ha scritto agli assessori alla Sanità e alle Politiche Sociali, Verì e Quaresimale, nello spirito di una piena ed autentica collaborazione istituzionale, ma nel dovere di rappresentare alcuni importanti considerazioni sul piano vaccinale, che esclude ancora molti operatori che lavorano nei “servizi essenziali più critici”. “Abbiamo appreso con grande favore” – spiegano -“ che a breve la piattaforma per il personale scolastico sarà aperta anche alle educatrici del Nido, è tuttavia necessario che tale possibilità sia data anche a tutte le operatrici che lavorano nella scuola nell’assistenza specialistica ai ragazzi diversamente abili e in genere a tutto il personale che a vario titolo lavora nelle scuole non dipendente MIUR, dalla mensa fino al trasporto scolastico. A loro vanno aggiunti tutti gli operatori che operano nei servizi domiciliari, le assistenti sociali e gli psicologi che operano nei servizi sociali, non ricompresi nel personale socio-sanitario e quindi esclusi dalla vaccinazione della prima fase”. E continuano: “sappiamo bene che a loro dal 9 marzo non è stato permesso nessun lock-down e che con grande senso del lavoro sono sempre entrati a domicilio delle persone più fragili. Vogliamo infine portare alla luce la necessità di prendere in seria considerazione tutto il mondo del volontariato, che in questo anno è stato una risorsa per la comunità e per le istituzioni”. Infine entrambe si sono fatte portavoce anche degli altri 22 Ambiti Territoriali della Regione per questo hanno chiesto non solo di tenere in seria considerazione queste richieste, ma di rappresentarle su tutti i tavoli istituzionali e, qualora fosse necessario, nella conferenza Stato-Regioni. E’ un tema sul quale la comunità degli amministratori locali già si sente impegnata. “Come amministratrici locali in prima linea in questa emergenza sanitaria”- concludono – “abbiamo toccato con mano lo spirito di servizio dei lavoratori e dei volontari, ma oggi avvertiamo anche tutta la loro preoccupazione, in quanto esposti dall’inizio della pandemia ad un evidente rischio sanitario. E’ un mondo al quale tutte le istituzioni devono grande riconoscenza. Abbiamo chiesto un maggiore coinvolgimento degli Ambiti Sociali, che sono un interlocutore importantissimo non solo per la lettura dei bisogni, ma soprattutto, in questa fase così difficile, un interlocutore importantissimo per arrivare alla popolazione più fragile e spesso più lontana dalle informazioni”.
Benedetta Paludi
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